venerdì 11 febbraio 2011

Cielo a Ovest

Dopo il tramonto, circa una mezzora non di più, abbastanza alta a ovest, si può vedere una "stellina" che stella non è… in realtà è un pianeta… si tratta di Giove. Il pianeta più grande del sistema solare (il volume e’ circa 1300 volte quello della Terra)... che a volte sembra un aereo in avvicinamento… per quanto la luce che riflette è intensa e percepibile come sorgente estesa! E' stato particolarmente evidente nel Settembre scorso quando era in opposizione e alla minima distanza dalla Terra. In realtà è una sorgente di luce ben stabile nel cielo e per molti mesi domina le notti dando un valido riferimento per orientarsi. Tra i corpi celesti a parte Sole e Luna, solo Venere è in grado di superarlo in luminosità, ma quest’ultima si fa vedere solo per poche ore dopo il tramonto o prima dell’alba. Infatti essendo un pianeta compreso tra il Sole e la Terra, mai potrà andare nella zona di sfera celeste di spazio opposto al Sole permettendoci di vederla durante la notte. Vista questa sua maestosità gli antichi greci posero Giove al vertice dell’Olimpo degli Dei a fare tiri mancini ma anche a proteggere il genere umano, comunque seguendolo sempre con interesse, soprattutto se si trattava di belle ragazze [L'universo, gli dèi, gli uomini; Jean-Pierre Vernant]. Giove è comunque solo un pianeta, non una stella, anche se ci è andato vicino a diventarlo! Ci rendiamo conto osservandolo nel tempo che la sua posizione relativa alle stelle vicine cambia lentamente, inoltre la sua non è luce propria ma riflessa: ci fa un po' da specchietto retrovisore per vedere il Sole che è alle nostre spalle, in una triangolazione tra la nostra stella, invisibile la notte e la superficie di Giove su cui il Sole si proietta... Come dicevamo è molto simile ad una stella infatti la sua composizione è quasi esclusivamente idrogeno ed elio come il Sole ma di massa molto inferiore (meno di un millesimo).

Sarà per questa sua prerogativa di “Sole in seconda” che Giove ha sempre giocato un ruolo eccezionale anche per noi: è indirettamente grazie alla sua osservazione se ha avuto inizio l’era scientifica [Dal mondo del pressappoco all'universo della precisione; Alexander Koiré] quando Galileo scoprì le lune di Giove nel 1610.
Basta un semplice binocolo 10x50 per la navigazione per fare le stesse osservazioni di Galileo osservando i satelliti di Giove. Ci appaiono come 4 “stelline” minuscole allineate su un piano visto di taglio in prossimità di Giove. Questi famosi satelliti (in ordine di grandezza decrescente: Ganimede, Callisto, Io, Europa), vennero scoperti finalmente nella storia dell’umanità quando Galileo, decise di puntare verso il cielo delle lenti montate su un tubo, per la prima volta per osservare e riportare scientificamente l'esito dei suoi esperimenti, dando vita al telescopio e all'astronomia moderna... e capì tutto: le cose stavano come aveva detto Copernico! Studiando il moto dei satelliti intorno a Giove, Galileo calcolò che il più vicino, Io, compie un’orbita completa in neanche 2 giorni, ci vuole il doppio del tempo per Europa, il quadruplo per Ganimede e infine Callisto impiega 16 giorni e mezzo.
Anche noi, ora, facendo osservazioni continue già dopo una settimana ci possiamo rendere conto che questi quattro corpi girano intorno a Giove...si spostano dalla sinistra alla destra e vice versa. Scompaiono quando sono allineati con noi e con Giove o tra loro e poi riappaiono senza “incrociarsi mai”... e per Galileo fu facile pensare che stava osservando lo stesso fenomeno per il quale la Luna orbita intorno a noi e, per armonia dell’Universo, la stessa cosa cha fa la Terra (ma anche Giove, Venere, Marte, Saturno...le stelle erranti dei Greci da cui il nome pianeta) intorno al Sole, presumibilmente.... e la teoria di Tolomeo della centralità della Terra era pronta per essere pensionata! Ci vollero ancora degli anni ma la svolta era compiuta.

Infine, sempre con lo stesso binocolo, possiamo compiere un altro passo di 170 anni nella storia dell’umanità e arrivare a “scoprire” Urano, come fece Herschel nel 1781. Lo troviamo poco più in basso di Giove, vicino a 4 stelline (stavolta davvero stelline) disposte a rettangolo, anche lui nella costellazione dei Pesci come Giove. Questo pianeta nessuno degli antichi lo aveva mai visto perché a occhio nudo è impossibile scorgerlo: servono i mezzi della tecnica moderna!