mercoledì 9 marzo 2011

Orione e Sirio

Ora, dopo aver appreso l’ABC dell’osservazione astronomica, possiamo passare ad osservare il cielo con una maggiore consapevolezza. Nel cielo di questo mese, da dopo il tramonto fino a poco dopo la mezzanotte è ben visibile la costellazione più spettacolare visibile alle nostre latitudini: Orione. Il nome non è quello di un grande eroe epico o dio greco-romano, ma un personaggio secondario della mitologia ellenica, eppure il gruppo di stelle che possiamo ammirare al loro culmine nel passaggio al meridiano verso le 19, sono davvero spettacolari. Si deve individuare un trapezio delimitato da stelle molto brillanti: a sinistra in alto da Betelgeuse, l’ottava stella più luminosa, in basso a destra da Rigel, la sesta più luminosa, Bellatrix in alto a destra, la ventisettesima più luminosa, e kappa Orionis o Saiph in basso a sinistra. All’interno del quale ci sono 3 stelle allineate, la cosiddetta “cintura” che la disposizione delle piramidi del complesso di Giza sembrano replicare. Come se non bastasse in questa costellazione, poco più in basso della “cintura”, si può notare a occhio nudo la nebulosa di Orione che con un binocolo appare come una macchia di luce diffusa. Ci sono altri particolari che la rendono una delle zone più ricche da osservare: le stelle disposte ad arco sul lato destro in alto, appunto l’arco di Orione, si nota il passaggio della Via Lattea sul lato alto a sinistra e si avverte che c’è una quantità di stelle impressionante. In effetti uno dei bracci della nostra galassia è chiamato appunto di Orione ed è quello a cui appartiene anche il nostro Sole. Seguendo la traccia di luce diffusa della Via Lattea verso sinistra in basso si arriva alla costellazione del Cane Maggiore di cui fa parte la “star” tra le stelle, la più luminosa di tutte: Sirio. Ce l’abbiamo a soli 8,6 anni luce e ci illumina da laggiù con i suoi raggi multicolori dovuti al passaggio nell’atmosfera. Se non si fa attenzione si può pensare che sia addirittura un pianeta per quanto è evidente nel cielo anche già dal tramonto. Ma, oltre ad essere “fissa” rispetto alle stelle vicine, dove la possiamo trovare l’anno prossimo e gli anni a venire e dove la osservavano Babilonesi e Egiziani, occupa una posizione fuori dall’eclittica essendo a 16 gradi di declinazione Sud. Ma è alla stessa ascensione retta della costellazione dei Gemelli, dove passa l’eclittica e che si trova molto più alta, per cui non passeranno mai pianeti nella zona di Sirio. Come la longitudine per le coordinate terrestri, l’ascensione retta indica i meridiani della sfera celeste e si misura in ore a partire dal punto dell’equinozio di primavera nella costellazione dell’Ariete. Dunque Orione e Sirio si trovano prossime allo zenit per un osservatore posto nella zona equatoriale ben visibili nel cielo nei mesi tra dicembre e marzo. A latitudini più alte dell’emisfero nord e sud le due costellazioni sono comunque ben visibili, abbassandosi sull’orizzonte solo verso i poli. Per cui queste stelle che si stagliano nitide nel cielo sono conosciute da tutti i popoli e babilonesi e greci le identificarono come un gigante e il suo fidato cane che vigilano nel cielo invernale fino al ritorno della primavera.